NIKI APRILE GATTI E…..LA DEMOCRAZIA “ILLUMINATA”

“Ho incontrato un bambino cieco…
…Mi ha chiesto com’era il sole e gliel’ho descritto. ..
Mi ha chiesto com’era il Mare e gliel’ho descritto.
Mi ha chiesto com’era il Mondo e piangendo gliel’ho
inventato……”

Lungo il cammino della vostra vita, fate in modo di non privare gli altri della felicita'

Oggi non so come iniziare questo post, resto basita e senza parole di fronte a tutto quello che “accade” e “non accade” intorno a noi…..

Quando in una società, la crudeltà viene in qualche modo “normalizzata” chi ne fa le spese è la compassione. Ed è a questo processo, secondo me, che stiamo assistendo oggi quando, di fronte a certe notizie  o a certe visioni, il disgusto e la compassione lasciano progressivamente il posto all’accettazione o alla rassegnazione….

Quello che secondo me “non è accaduto” 

…il lasciar cadere nella “normalità” un fatto gravissimo come quello di  credere, per ben 5 anni, che una persona fosse morta al posto di un’altra all’interno di una Istituzione dello Stato come un carcere (con atti parlamentari che riportano il nome), è una cosa preoccupante a mio avviso ….ma a quanto pare solo per me….

“non è accaduto” che tutti ne parlassero…

“non è accaduto” che ci si ponesse il “perchè” e il “come è potuto succedere??” …..

“non è accaduto” che l’On.Andrea Orlando rispondesse all’Interrogazione Parlamentare sul mio Niki……..

La sfida oggi è il rafforzamento del processo di partecipazione attivo, da cui dipenderà il perseguimento della Giustizia.

Soltanto una democrazia “illuminata” può realizzare la Giustizia….

E allora proviamo a vedere cosa “è accaduto” a questa nostra …democrazia “illuminata”…..

Ricordate Claudio Scajola quello dell’appartamento di fronte al Collosseo…”a sua insaputa”????? Sempre a sua insaputa è stato arrestato…

Sette ore di interrogatorio. Interminabili se passate in una auletta del carcere romano di Regina Coeli a difendersi dal sospetto pesantissimo di aver agevolato la ‘ndrangheta. Sette ore di tormento per chi come Claudio Scajola è stato ministro dell’Interno. Giuseppe Lombardo, pm della procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria e Francesco Curcio, sostituto della Dna, hanno puntato buona parte delle loro domande sulla ricostruzione della rete di protezione costruita attorno ad Amedeo Matacena, con l’obiettivo di definire il ruolo svolto dai protagonisti mafiosi.

Scajola, stando alla ricostruzione dell’interrogatorio secretato dai magistrati, avrebbe respinto ogni accusa su questo aspetto, facendo però ammissioni considerate utilissime dagli inquirenti sul resto. In particolare sugli interventi presso le autorità libanesi e sul leader dei cristiano-maroniti Gemayel per far spostare Amedeo Matacena a Beirut. Altri punti approfonditi sono relativi al reticolo di società che ruotavano intorno all’ex parlamentare calabrese di Forza Italia condannato a cinque anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

ARRESTO CLAUDIO SCAJOLAARRESTO CLAUDIO SCAJOLA

Curcio e Lombardo hanno anche chiesto all’ex potente berlusconiano di chiarire i contorni di una telefonata fatta a proposito delle elezioni europee. Quei riferimenti ad un incontro con Gianni Letta e Fedele Confalonieri, Scajola li avrebbe minacciati, scrivono i magistrati. “Se non si risolve il problema faccio scoppiare un casino indimenticabile. Non ho bisogno di persone che mi raccomandano, ho bisogno di sapere se mi rispettano altrimenti è guerra aperta”.

Delusione politica o altro? Per la procura di Reggio Calabria, “Scajola ritenendo di non essere considerato dal suo partito, minaccia di far scoppiare un casino sulla scorta dei fatti di cui è a conoscenza”. Forse conservati nei famosi dossier e fascicoli sequestrati nelle residenze dell’ex ministro e della sua segretaria, nei quali Scajola annotava notizie su personaggi della politica e del mondo imprenditoriale. Nessun commento dei magistrati alla fine dell’interrogatorio, solo la certezza che il lavoro continua. Si scava nel pozzo senza fine dell’inchiesta Breakfast .

Un filone porta anche alla cosca Tegano e agli interessi della ‘ndrangheta nel settore del poker online. Nelle carte della Dia, infatti, spunta il nome di una società, la Larabet srl dietro la quale si nasconderebbe un “sistema di reinvestimento di capitali illecitamente accumulati mediante il sostegno di operatori nel settore delle scommesse e dei giochi on line”……

scajola-libero

Una maglietta nera con una scritta gialla. Proprio come quella indossata all’Olimpico da Genny a’ Carogna, ma con una differenza: il nome di Speziale sarà sostituito da quello di Scajola.

SE ESISTONO CERTE PERSONE E’ PERCHE’ NE ESISTONO CERTE ALTRE…

…….E  NON FINISCE….QUI  …LA  NOSTRA DEMOCRAZIA ILLUMINATA….

Appalti Expo, a Milano una “nuova Tangentopoli”

8 maggio 2014 – Blitz alle prime luci dell’alba da parte delle Guardia di finanza. Un terremoto giudiziario si è abbattuto su Expo 2015, facendo ripiomare Milano ai tempi di ‘Mani pulite’. Una storia di tangenti e appalti truccati sui lavori legati all’Esposizione e’ finita nel mirino della Procura di Milano con un’inchiesta sfociata nell’arresto di sette persone. Nel corso della retata, Angelo Paris, manager di Infrastrutture Lombarde, e Primo Greganti, già coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite, sono stati arrestati assieme ad altre 5 personenell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano che vede al centro episodi di turbativa d’asta e corruzione legati all’Expo.

Perquisizione degli agenti della Direzione investigativa antimafia nella sede della societa’ Expo in via Rovello a Milano. La perquisizione e’ avvenuta nel pomeriggio, nel giorno dell’arresto di sette persone
accusate di turbativa d’asta e corruzione nell’ambito di appalti, alcuni dei quali legati all’esposizione (tra cui il manager Angelo Paris). A quanto si apprende, gli agenti non avrebbero portato via nulla dagli uffici.

 ARRESTI E ACCUSE – Il Centro Operativo Dia di Milano con il supporto di personale della Guardia di Finanza ha eseguito una serie di misure di custodia cautelare, oltre a circa 90 perquisizioni presso abitazioni, uffici e sedi aziendali in numerose città del territorio nazionale. L’operazione costituisce lo sviluppo dell’indagine che nel mese di marzo dello scorso anno aveva portato all’arresto di 7 persone per reati di corruzione ed altronel settore delle forniture sanitarie, ed attività convergenti della citata Sezione di P.G. L’ipotesi di reato contestata è quella di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, alla turbativa d’asta, alla rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio ed al traffico di influenze nell’ambito di appalti pubblici.

Secondo l’accusa, l’organizzazione, al cui vertice ci sarebbero stati alcuni protagonisti della stagione di Mani Pulite come Frigerio, Greganti e Grillo, avrebbe condizionato diversi appalti relativi in particolare alla Sanità lombarda (come la gara da circa 350 milioni di euro per la Città della Salute) ma anche quelli dell’Esposizione universale (come la realizzazione dell’area parcheggi e i padiglioni di alcuni Stati partecipanti).

 I DESTINATARI DELLE MISURE: I destinatari degli ordini di arresto sono Gianstefano Frigerio, 74 anni, nato a Cernusco sul Naviglio (già parlamentare ora Presidente del centro culturale “Tommaso Moro” e collaboratore dell’ufficio politico del PPE a Bruxelles); Sergio Cattozzo, 67 anni di Ceregnano (RO) (già segretario regionale UDC della Liguria); Luigi Grillo, 71 anni di Carrara (MS) (già Senatore della Repubblica); Primo Greganti, 70 anni di  Jesi (AN) (faccendiere); Enrico Maltauro, 58 anni di Vicenza (Amministratore delegato della Giuseppe MALTAURO Spa di Vicenza); Angelo Paris, 47 anni di Seregno (MI) (Direttore generale divisione costruzioni e demolizioni di EXPO 2015 Spa); Antonio Giulio Rognoni, 53 anni di Milano (già amministratore delegato di Infrastrutture Lombarde, attualmente agli arresti domiciliari per altra vicenda giudiziaria). …….

Mi sembra impossibile leggendo queste notizie restare impassibili…..ci sono imprenditori che si suicidano perchè non riescono a lavorare….questi sistemi di corruzione ammazzano l’economia reale, quella vera …..Le regole e le norme collettive sono necessarie per una cooperazione collettiva e qui in Italia invece non esiste piu’ niente….

Dobbiamo ripensare e  ricostruire quella diga che aiuta ad arginare questa  arroganza, questa barbarie ……


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5 pensieri su “NIKI APRILE GATTI E…..LA DEMOCRAZIA “ILLUMINATA”

  1. upupa

    Non fanno altro che rubare…di illuminato in questo paese ci sono solo le strade di notte…
    Sempre aspettando un bravo magistrato che si occupi di Niki

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  2. COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER NIKI

    Non ci sono piu’ parole per descrivere questa Italia!

    VERITA’ E GIUSTIZIA PER NIKI APRILE GATTI

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  3. Andreina Ghionna

    E’ accaduto.
    E’ accaduto che un morto spedisse email.
    E’ accaduto che al posto del morto che spedisce email c’è il nome di un altro, ma che questo non compare negli elenchi ufficiali dei deceduti.
    E’ accaduto che la notizia se la son tenuta ben stretta affinchè pochissime persone ne fossero a conoscenza.
    E’ accaduto che il Ministro Orlando è tale e quale ai suoi predeccesori.
    I fatti di Milano è di Scajola sono anch’essi accaduti e vengono vissuti con la CONSAPEVOLEZZA della NORMALITA’. Nulla è più scandalo in Italia.
    Sempre dalla parte di Niki.

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  4. Luca Minotti

    …Si, succede anche questo, succede di tutto e, paradossalmente, il tutto ricoperto da una coltre di spavalderia e presunzione. Ciò potrebbe passare inosservato agli occhi di persone “comuni”, che ignorano alcune realtà per vari motivi. Ma che tutto questo accada, passando sotto al naso di organi preposti ad impedire tali manipolazioni…, trarre le dovute conclusioni è conseguenza giusta e doverosa; questi meccanismi sono voluti e fanno molto comodo a qualcuno, qualcuno che ha il potere di rendere cieca anche la giustizia, certamente nn “gente comune”!!! Come può far comodo far tacere per sempre un ragazzo, per far passare sotto ad altri nasi “ignari”, considerevoli quantità di denaro sporco, estorto in modo illecito attraverso grandi società, quali Telecom, Fastweb ed affiliati che si occupano di muovere dati in rete. Cassetti pieni di interrogazioni parlamentari e polvere e poi…???

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