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NIKI APRILE GATTI, LA STRAGE A PARIGI, ANTOINE, LA LETTERA E LE “IENE”

NIKIINCUCINA

“Il mio cuore, ogni tanto, si ammala: è la malattia dei ricordi.
Perché per un attimo, il mio cuore si voleva voltare e riabbracciare il passato…”
(Giulia Carcasi)

Amore mio,

sono accadute molte cose……nel mondo, a me……

Un attacco terroristico senza precedenti ha assediato Parigi, a meno di un anno dalla strage di Charlie Hebdo, nella notte del 13 novembre. Un commando di attentatori kamikaze ha colpito sei volte in 33 minuti, sparando all’impazzata sulla folla, in strada e nei locali, soprattutto fra giovani che stavano trascorrendo il venerdì sera fuori casa. Un attacco di terroristi senza precedenti in Francia: almeno 129 i morti e oltre 300 feriti, alcuni ancora in gravissime condizioni. Sette terroristi sono morti, sei sono riusciti ad azionare la loro cintura esplosiva e a farsi saltare come sognano i “martiri” della jihad, gridando “Allah è grande”, uno – all’interno del teatro della carneficina, il ‘Bataclan’ – non ha fatto a tempo ed è stato eliminato dalle teste di cuoio.

Un’auto, una Seat nera ‘Leon’, ha portato alcuni terroristi davanti a quattro ristoranti. Davanti a ognuno dei locali, dove in pieno venerdì sera (erano circa le 21.30) c’erano moltissime persone a mangiare o semplicemente a bere un bicchiere, sono scesi e hanno fatto fuoco. Tutti erano equipaggiati con fucili kalashnikov.

A dare il via all’impressionante sequenza di azioni omicide è stato alle 21.20 un kamikaze che si è fatto esplodere nella strada che corre lungo lo Stade de France, dove a inizio estate si dovrebbero giocare diverse partite degli Europei 2016, fra cui la finale. Era la ‘rue Rimet’, intitolata all’ideatore dei mondiali di calcio, e il kamikaze si è fatto saltare all’altezza della porta B. Un’esplosione impressionante, rafforzata da perossido di idrogeno con chiodi e bulloni – tutti i kamikaze avevano lo stesso tipo di esplosivo – che ha ucciso all’istante il killer suicida e un malcapitato passante. Ma il piano era, se possibile, peggiore. L’attentatore – scrive il Wall Street Journal – aveva infatti un biglietto d’ingresso, ma è stato fermato ai cancelli dello stadio dopo che gli addetti ai controlli hanno scoperto che indossava dell’esplosivo. Allora si è fatto esplodere mentre tentava la fuga. All’interno dello stadio, tutti hanno capito che non si trattava dei soliti petardi dei tifosi. Ma la partita – a parte il presidente Francois Hollande immediatamente prelevato in tribuna d’onore e riportato all’Eliseo – andava avanti.

Pochi minuti dopo esordivano i commando ‘parigini’: la Seat nera della morte si ferma davanti a due ristoranti del XII arrondissement, i killer scendono e sparano all’impazzata contro i ristoranti Carillon e Petit Cambodge, uccidendo 15 persone e ferendone gravemente altre 10. Un minuto dopo, seconda esplosione allo stadio, porta H, muore il kamikaze. Poi, 5 morti alla Bonne Biere, seconda tappa della Seat nera. Pochi minuti e altri 19 innocenti muoiono alla Bonne Biere, terza tappa del tour del terrore. Poi in un locale di boulevard Voltaire, lo stesso del Bataclan, un terrorista si siede al tavolo, ordina da bere e si fa saltare. Si salva, miracolosamente, la cameriera che aveva raccolto l’ordinazione. Intanto, un commando di 4 terroristi sbarca da una seconda auto, una Polo nera, davanti al Bataclan dove si esibisce il gruppo californiano Eagles of Death Metal, che suona da mezz’ora, minaccia i vigili, fa irruzione nel locale e spara all’impazzata sulla folla. Che all’inizio pensa a effetti speciali. Dura tre ore la presa di ostaggi, con scene di terrore e disperazione e – alla fine – 89 morti.

L’ultimo bilancio delle vittime: 129 morti, oltre 350 feriti….

Tutto questo ha scatenato un odio senza precendenti verso tutto il mondo islamico, le Tv non si possono ascoltare …..la risposta della Francia agli attentati: pioggia di bombe sui centri di comando dell’Is a Raqqa…e così tutto il pianeta è di nuovo a rischio guerra…. e si piangono morti….

Il nostro buon Voltaire diceva:la tolleranza non ha mai provocato una guerra civile; l’intolleranza ha coperto la terra di massacri.

Voglio pubblicare una lettera che mi ha particolarmente colpita, scritta da Antoine padre di un bimbo di 17 mesi,  per ricordare la sua Hélène uccisa dagli estremisti e per ricordare ai terroristi che hanno “perso la loro battaglia”.

“Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore.
Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.
L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai.
Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio”.

Ecco questa lettera io la giro a voi, si,  a voi che nonostante avete tolto la vita a mio figlio e a me, ancora non vi stancate di vessarmi, siete esseri che non meritate neanche il mio odio e quello della mia Famiglia!! Dovreste solo sparire dalla nostra vita, eppure non avete neanche il minimo pudore…..

Truffatori, delinquenti, iene……che invece di pensare a lavorare per vivere, pensano sempre di poter vivere sulle disgrazie e sul lavoro di altri….

Che profondo Nulla che scatenate in me!! Esseri che nessuno MAI dovrebbe incontrare sul proprio cammino!!!!

“Più le leggi e l’ordine vengono resi prominenti, più ci saranno ladri e mascalzoni.”

 

♥Per Te Amore mio, per la tua Eterna Primavera♥

 

“Ricordare è facile per chi ha memoria.
Dimenticare è difficile per chi ha cuore…”
Gabriel Garcia Marquez


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NIKI APRILE GATTI, LA GIUSTIZIA, E NASCE AD AVEZZANO IL PRIMO CLUB “LA SPERANZA”

Sei Tu Niki.. quel posto che mi manca.
– Mammapersempre –

niki28

Noi Attendiamo Verita’ e Giustizia

Speranza
Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.

“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.

E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
-Gianni Rodari

Nasce ad Avezzano il primo Club di Auto-Mutuo-Aiuto “La Speranza”, e si rivolge a tutte quelle Famiglie che sono state colpite da lutti.
Il Club nasce all’interno delle strutture già esistenti dell’Arcat Abruzzo e dell’Associazione A.M.A Abruzzo, che tiene insieme tutti i gruppi di auto-mutuo-aiuto.
Il Club “La Speranza” offre un ombrello e una speranza a tutte quelle famiglie che, spezzate da dolori inumani, cercano aiuto, conforto e supporto all’interno della propria Comunità e non sentendosi esclusi o abbandonati a se stessi.
L’approccio all’interno del Club è quello ecologico-sociale del Professor Vladimir Hudolin, rivoluzionario della psichiatria tradizionale e che con la sua geniale intuizione ha cambiato il destino di migliaia di famiglie in Italia e nel mondo, restituendogli dignità e salute. Il suo metodo è
già utilizzato in circa 3.000 Club esistenti sul territorio nazionale, anche se con finalità diverse e con ottimi risultati. La particolarità sta nell’essere veramente fonti di esperienze emotive rivolte a se stessi, alle famiglie, alla comunità locale che non solo crescono nei “contenuti” ma soprattutto nei “sentimenti” spesso vicendevoli.

All’interno del nostro Club, onorando la memoria del proprio caro, si genera una nuova ninfa per un’esistenza dove dolore e speranza cammineranno insieme, trasformando la visione di se stessi, della Famiglia e della Comunità.
La condivisione è un aspetto centrale del lavoro all’interno del Club, le Famiglie così duramente colpite hanno bisogno di esprimersi con coloro che, vivendo la stessa condizione, possono comprendere e insieme utilizzare la ricerca individuale come strumento di comunanza. Lo scambio è favorito da un atteggiamento di comprensione e di valorizzazione delle risorse di ciascuno.
Il Club è il luogo del comprendere e dell’ascoltare empatico. Con il sostegno emotivo, attraverso l’offerta di speranza, il gruppo incoraggia l’adozione di strategie per fronteggiare una così devastante esperienza come quella del lutto. In questo luogo, accoglienza-perdono-amore-accettazione-cambiamento-evoluzione renderanno possibile TUTTO! Qui avviene l’unione del mondo del dubbio, delle ombre…e si cerca di elaborare una nuova visione di sé e degli altri.
Si renderà possibile la riconciliazione, perché qui termina un viaggio e ne inizia un altro.
All’interno del gruppo si incoraggia il legame, “noi insieme”…
Camminare insieme significa dividere la sofferenza e farsene carico in modo diverso e collettivo.
Il progetto cerca le soluzioni migliori e possibili per queste famiglie il cui atteggiamento di rassegnazione impotente le rende cieche a risorse sufficienti per uscire in modo autonomo dalla situazione di stallo che le caratterizza.
Nel Club ci si siede in cerchio, perché l’Amore è circolare e non lascia nessuno fuori, non crea angoli dove l’individuo si sente solo ed escluso, e’ una famiglia, e’ un faro, illumina chi lo abita,ma è un punto di riferimento e direzionale per l’intera comunità.
Promotori del Gruppo sono il Dott. Adelmo Di Salvatore e Ornella Gemini.
L’idea è quella di aprirne altri anche nei paesi limitrofi, per offrire un migliore appoggio alle famiglie residenti.
La prima seduta di Club si terrà il 29 Ottobre 2015 in Via Cassinelli N. 2 ore 20.30 e sarà caratterizzata da incontri settimanali il Giovedì dalle 20.30 alle 22.00. Il facilitatore di questo Club “La Speranza” sarò io .

“Ogni mattina svegliandoci, dovremmo chiederci: Chi cammina con me??”

Niki…mi accompagni e mi aiuti,  ogni istante e in ogni cosa♥ ♥

giorn


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NIKI APRILE GATTI, IL CLUB DELLA SPERANZA E LE DONAZIONI AI BAMBINI

Ma la tua eterna estate non potrà mai svanire.
Nè perdere il possesso delle tue bellezze.
Nè la Morte vantarsi di averti nell’ombra sua.
Poichè tu vivrai nel tempo in versi eterni.
Sin che respireranno gli uomini e occhi vedranno,
altrettanto vivranno queste rime, e a te daranno vita.

William Shakespeare

NIKIINCUCINATi scrivo,  e mentre la penna forma le parole,
le parole esprimono i miei pensieri
e i miei  pensieri esprime il mio amore per te
e questo crea un momento di tenerissima unione tra noi.
E posso darti mille baci sapendo che me ne darai altri mille,
e posso accarezzarti quanto voglio sapendo che non esistono più limiti.

E posso perfino vedere il tuo sorriso….
I miei occhi non restano senza te…

Mi stai insegnando  a diventare fiore, sole, mare…
Mi stai  insegnando ad essere tutto ciò che occorre essere
per raggiungerti.
E mentre ti scrivo,
io e te possiamo incontrarci a metà strada…come prima♥

giornale

Presto apriremo un Club, il “Club della speranza“, nell’ambito di un progetto AMA Regionale .

Ho finito il corso di preparazione, e sarà una esperienza di mutuo aiuto con Famiglie colpite da lutti.

Il programma appreso in questi giorni, si ispira all’approccio ecologico-sociale così come è stato consegnato dal Professor Vladimir Hudolin, il Professore, che con la sua geniale intuizione ha cambiato il destino di migliaia di famiglie in Italia e nel mondo, restituendogli dignità e salute.

Nel mondo dei Club, la particolarità sta nell’essere veramente fonti di esperienze emotive rivolte a se stessi, alle famiglie, alla comunità locale che non solo crescono nei “contenuti” ma soprattutto nei “sentimenti” spesso vicendevoli.

Il Club è un posto, un luogo, una “comunità” all’interno della quale si promuove, si potenzia il concetto di salute in un clima di corresponsabilità accogliente e umano, un clima emotivo che aiuta e favorisce il cambiamento. In questo luogo, accoglienza-perdono-amore-accettazione-cambiamento-evoluzione renderanno possibile TUTTO!!Qui avviene l’unione del mondo del dubbio, delle ombre…e si cerca di elaborare una nuova visione di sé e degli altri.
Si renderà possibile la riconciliazione, perché qui termina un viaggio e ne inizia un altro.

Il nuovo viaggio che si intraprende insieme, vede una “Luce” al di là degli ostacoli, un cammino in cui gli impedimenti, gli errori, i pensieri di paura, gli eventi, avranno una forza maggiore, questa forza verrà percepita dal non sentirsi più solo, ma nell’essere una sola cosa con gli altri componenti.
Si impara a dare ciò che si riceve e a vedere in ognuno che entra nel Club, non il problema ma la risorsa, e le opportunità di crescita si moltiplicheranno per tutti.

Non puoi insegnare niente a un uomo,
puoi solo aiutarlo a trovare le cose dentro se stesso.

Galileo Galilei

Si è conclusa la raccolta e la distribuzione del materiale didattico da parte dell‘Associazione Niki Aprile Gatti Onlus, e siamo orgogliosi di dirvi che siamo riusciti, grazie al contributo di tutti Voi, a toccare la Calabria in tutte le sue provincie. L’idea iniziale era quella di limitare la distribuzione del materiale a Rende e Cosenza, ma poi una volta messo in moto il meccanismo dell’Amore abbiamo aggiunto Reggio Calabria e raggiungere anche Catanzaro ci pareva una sogno. Ma l’Amore muove il mondo ed è così che si avverano i sogni.

Insieme con gli “Amici della Solidarietà” e gli amici de “il Battito”, aiutandoci col passaparola e con le nostre pagine fb abbiamo consegnato oltre 800 quadernoni, oltre 500 penne, oltre 120 penne cancellabili, oltre 400 matite, oltre 400 gomme cancellabili, oltre 250 righelli, oltre 150 astucci di colori, oltre 200 temperamatite, e un mare di colle, forbicine, evindeziatori, plastilina e tanto altro ancora.

Ci viene da pensare, forse immodestamente, che se un solo comune o ente ci avesse sostenuto, non economicamente ma solo mediando la nostra iniziativa, ci saremmo potuti recare in più posti, o avremmo potuto donare di più nei posti in cui siamo stati.

Ma, come sempre, i bambini ti ripagano da ogni arrabbiatura e da ogni delusione, e di fronte alla loro meraviglia, ai loro gridolini, ai loro sorrisi,  di fronte al loro giungere le mani portandosele vicino alla bocca in segno di gioia (non riesco a descriverlo come vorrei questo gesto, andrebbe veramente visto con gli occhi!) davanti ai nostri (vostri) doni  scompare ogni delusione lasciando il posto alla gioia, alla sensazione che non c’è fatica, alla consapevolezza che “dare è ricevere”.

La nostra prima tappa è stata Reggio Calabria, dove il  vulcanico Don Francesco della parrocchia di Sant’Aurelio sita nel quartire Arghillà di Catona  ci ha accompagnati in quella che è diventata una meravigliosa realtà fatta di centro sociale per i bambini, doposcuola, laboratori vari e parchetto giochi, il tutto nato dalla sua tenacia e determinazione.

Abbiamo continuato il nostro giro fermandoci a Rende all’Istituto per Minori di Rende, diretto dalla dottoressa Salamina, dove riconoscere i fiori di Niki, posti a mo’ di segnaposti sui banchetti ci ha emozionato moltissimo, così come ci ha emozionato vedere che alcuni bambini ci hanno riconosciuti.

A Cosenza siamo stati alla sede del MO.C.I., che oltre ai loro impegni internazionali a Cosenza si prendono cura dal punto di vista didattico di alcuni bambini che hanno bisogno di questo tipo di sostegno, ci ha colpito notare che ad ogni banchetto erano seduti un bambino ed un volontario.

Oggi ci siamo recati a Catanzaro, nella Parrocchia di Santa Croce del quartiere “Ponte Piccolo” abbiamo parlato a lungo con Padre Franco e Padre Giovanni che ci hanno raccontato realtà difficili ma che vengono affontate in maniera gioiosa e operativa, abbiamo visto gli arredi dei locali in uso alla Chiesa che sono, perchè così dire, di vecchia data, ma ci hanno spiegato che a chiunque bussi alla loro porta viene aperto e che allora riesce difficile far quadrare i conti per far sparire le macchie di umido e pensare agli arredi…beh quei locali ci sono parsi bellissimi.

A tutti i bambini abbiamo estorto una promessa: Noi torneremo per Natale con un giocattolo e loro studieranno tanto!

I Fiori e la fiaba di Niki sono nelle tre provincie calabresi. Grazie ad ognuno di voi, grazie agli amici del Battito, grazie agli Amici della Solidarietà, grazie a chi ha lasciato un quaderno, una gomma, una matita o un euro, grazie a chi ha potuto di più, grazie ai nostri amici di facebook, grazie a tutti voi che ogni volta ci mettete il cuore e ci regalate il priviligio di godere del sorriso dei bambini.

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#‎Niki‬…….Non so dirti quando
ti rivedrò…
non so dirti quanto
camminerò…
non so dirti come
ma correrò…
non so dirti dove
ma ci sarò…

Mammapersempre

 


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