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NIKI APRILE GATTI, STIVEN MUCCIOLI , L’INTERVISTA E….STATO DI INGIUSTIZIA

“Una volta,
io lo so,
qui c’è stata la gioia.
L’aria ne trema ancora….
Ancora non si è spento lo stupore della valle
a vedersela un giorno andar via………….”
(R.Pazzi)

….SABATO  10  SETTEMBRE  2010…..

DAL BLOG “VOCE FUORICAMPO DI STIVEN MUCCIOLI

http://vocefuoricampo.blogspot.it/2010/09/stato-di-ingiustizia-intervista-ad.html

Stato di Ingiustizia. Intervista ad Ornella Gemini

Ognuno di noi, definendosi “cittadino“, riconosce una serie di diritti e di doveri che nella sua vita, ha imparato a considerare fondamentali. Inalienabili. Questi diritti, si parte dal presupposto che siano garantiti dallo stato in cui si vive e si lavora.

Lo si dà per scontato, almeno fino a quando non capita di doverne verificare in prima persona la solidità.

Ecco che troppo spesso, quei diritti che fino ad un giorno prima pensavamo fossero nostri, possono venire calpestati. Ignorati. Siamo, d’improvviso, deboli ed indifesi. Alla mercé dei più forti.

Una definizione di “Servizio Pubblico di base“, ce la fornisce la legge italiana. Più precisamente l’articolo 146/1990, che in realtà parla di diritto allo sciopero, ma traccia nel contempo, valori fondamentali del diritto costituzionale.

Leggiamolo.

« Art. 1: …sono considerati servizi pubblici essenziali, …costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla giustizia, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla libertà di comunicazione. »

Eccoli qua. Sono i pilastri. Le fondamenta. Dategli il nome che volete. La tutela di questivalori rappresenta il termine di paragone per giudicare la qualità di un paese.

Osservando questi aspetti infatti, possiamo dire o no se uno stato è libero, se posso o meno dire quello che penso o camminare per strada tranquillamente. Se sarò curato in caso di malattia, se sarò aiutato se disoccupato. Se i miei figli potranno studiare o se avrò giustizia nel caso subissi un sopruso.

Cerchiamo adesso di capire a che punto siamo noi, un piccolo paese su un piccolo monte in mezzo alla penisola Italiana.

A che livello questi valori sono tutelati nell’antica terra della libertà?

Di cose che non funzionano ce ne sarebbero tante da raccontare. Ma non servirebbe. Sarebbe l’ennesima lamentela sterile.

Non riuscirei a dare l’idea di cosa prova un essere umano, quando questi diritti gli vengono strappati di dosso. Per comprendere veramente, dobbiamo ascoltare qualcuno che ha subito questo tipo di violenza. Si avete letto bene. Violenza. La violenza dell’ingiustizia.

Parleremo allora con Ornella Gemini. La madre di Niki Aprile Gatti. Un ragazzo chelavorava e viveva a San Marino. Un ragazzo morto in carcere in circostanze ancora da chiarire. Una vittima di un sistema incapace di tutelarlo. Un sistema disarmato che, anche dopo la sua morte, non riesce a fare luce sulla vicenda. Troppo debole e apatico.

Ornella Gemini, ci può raccontare dal suo punto di vista chi era Niki Aprile Gatti e che cosa ha subito?

  • Niki era un ragazzo splendido nel fiore dei suoi anni, pieno di sogni, progetti, genialità,educato con sani principi, con il mondo tra le mani ed ha subito l’ingiustizia più grande che possa esistere, la privazione della sua stessa esistenza!

    Cos’era secondo lei, San Marino per Niki? Qual era la sua considerazione per questo paese?

  • Niki amava San Marino, rappresentava la realizzazione del suo sogno lavorativo, da piccolissimo Niki giocava con il computer, a 11 anni ne ha assemblato uno, io sono stata una delle prime famiglie ad Avezzano ad avere Internet perché gli avevo regalato anche se piccolo, abbonamenti a riviste specializzate ed era sempre all’avanguardia, a 18 anni lo mandai a Milano a fare un corso per Web-Design, ho sempre assecondato la sua passione, e San Marino equivaleva a concretizzare le sue aspirazioni.

    E per lei che cosa rappresenta San Marino? Qual è la sua considerazione di questo stato?

  • Mi fa una domanda alla quale rispondo usando molta diplomazia…..Per me San Marino rappresenta lo Stato che mi ha fatto perdere un figlio e uno Stato che nonostante questo non ha saputo ……dare le adeguate risposte alle mie più che legittime domande. Vicende come la mia, che distruggono famiglie, che mettono in ginocchio anche i più forti,che annullano sogni,aspettative,aspirazioni, storie che ti piegano e che ti fanno annaspare in una spasmodica ricerca di chiarezza, storie consumate dal disinteresse,dalla superficialità e dal qualunquismo. Storie nascoste ,mistificate da chi ha il potere e il dovere di far conoscere i fatti e che,invece, toglie voce a chi non l’ha più per non lasciare trasparire nulla dei drammi che si consumano nei luoghi sacri dello Stato……Uno Stato deve delle Risposte, Niki lavorava presso società Sammarinesi, Niki abitava lì……Niki aveva solo 26 anni….Il volto di Niki fino a quando non avrà Verità e Giustizia rimarrà presso le vostre strade …..e non solo…

    Dopo la sua vicenda, quali sono state le sue azioni a San Marino per avere risposte?

  • Io e la mia Famiglia abbiamo intrapreso tutte le strade possibili, ci siamo rivolti alla Gendarmeria, poi al Vostro Tribunale ma, anche sullo stesso reato le interpretazioni fra Italia e San Marino sono state opposte….Avevamo fatto la Denuncia per il furto nell’abitazione di mio figlio e nella Società in cui lavorava e nella quale aveva una partecipazione, ed è stato tutto Archiviato. Vede io penso che non si deve interpretare la legge, la si deve applicare…e applicare la legge significa leggere correttamente i fatti,è pericoloso fare diversamente, perché così si puniscono non i colpevoli ma gli innocenti,si punisce una seconda volta chi ha già subito…Inoltre a San Marino, ho pianto, ho pregato, ho bussato, ho supplicato….

    Cosa chiese alle istituzioni di San Marino, dopo la sua vicenda? Quali risposte ebbe?

  • Chiesi le indagini sulla Società e sul furto nell’ abitazione, perchè come è facile da comprendere io nei computers di mio figlio avrei trovato la chiave della sua morte.

    Si è concluso il tutto ipotizzando persino che fosse stato Niki a portarli via e quando??? e Come?????? L’Azienda era perfettamente funzionante il giorno 19 Giugno 2008 (giorno degli arresti)e poi non vi si trova piu’nulla, il 19 Niki è stato arrestato e poi ……Il bravissimo David Oddone fece anche un articolo titolato “Sul Titano i morti rubano i computers!!!”

    Come giudica l’operato delle istituzioni di San Marino in merito alla sua vicenda? Sia durante che dopo i fatti.

  • Mi chiede troppo….nelle mie risposte precedenti credo di essere stata esaustiva!!Troppo spesso si pensa che non assumersi responsabilità sia il modo migliore per non sentirsi colpevoli…Le indagini condotte, a mio modesto avviso, sono state carenti e non hanno dato risposte sia durante che dopo.

    Pensa che suo figlio sia stato tutelato dalle istituzioni di San Marino? Se pensa di no, perché? Quali sono state le mancanze?

  • Uno Stato che offre lavoro deve tutelare le persone che lo svolgono, dovrebbe offrire tutele e garanzie, Jean Paul Sarte così si esprimeva:”E’ vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.” Uno Stato ha la responsabilità nei confronti dei cittadini,nei discorsi e comportamenti,nel ricercare soluzioni efficaci e efficienti per dare a tutti la possibilità di sognare…Tutto questo con il mio Niki non è stato fatto….. Lo Stato di San Marino avrebbe potuto fare molto anche con la Procura di Firenze…. è stato Assente.

    Ma la Responsabilità richiede il coraggio di uscire dai soliti schemi,di liberarsi e di ritrovare il sentiero della dignità per lottare contro ogni orrore e riacquistare credibilità agli occhi delle tante persone che posso assicurarLe… le domande se le pongono…..

    Che tipo di riscontro ha avuto nella popolazione e nei media di San Marino?

  • Dalla popolazione devo dire sono stata molte volte appoggiata anche sul Blog,penso che avrebbero potuto fare di piu’ ….se solo per un attimo avessero pensato che Niki poteva essere anche figlio loro (la mia è una famiglia normalissima) e che forse abitando lì i figli sono ancora piu’ esposti…. Il giornale che piu’ ha dato voce al mio Niki è stata l’Informazione di San Marino con il bravissimo Dott. David Oddone.

    Una delle critiche più pesanti che vengono rivolte oggi al sistema giudiziario Sammarinese riguarda il suo “immobilismo”. Quasi mai infatti, il sistema agisce di sua spontanea iniziativa, ma sempre in risposta ad indagini che nascono fuori confine. Come giudica questo tipo di comportamento?

  • Ecco vede questo infatti avrei voluto dirLe, perchè le inchieste devono sempre “arrivare” da voi e mai “partire” da Voi???????? Questo è emblematico….Ad esempio le persone coinvolte nell’inchiesta Premium sono ancora nel vostro Stato? E se si, sapreste dirmi come è finita l’Inchiesta Premium e le loro responsabilità? Perchè di questo, uno Stato dovrebbe accertarsene. Lo Stato non è un’alleanza tra gli uomini naturale e spontanea come i legami di amicizia o i legami affettivi che danno origine alla famiglia. Lo Stato si basa su un accordo volontario tra uomini e donne, che riconoscono di aver bisogno di una Organizzazione Superiore perché la loro vita si svolga nell’Ordine della legge e nella Sicurezza.

    Si sente tradita da queste istituzioni? Sia Sammarinesi che Italiane.

  • Si, da entrambe, da una parte Firenze con l’Archiviazione non mi ha permesso autonome Indagini fondamentali per l’accertamento della causa della morte, dall’altra San Marino con l’Archiviazione non mi ha permesso il ritrovamento dei computers….Lei capisce che mi sono stati tolti gli strumenti fondamentali?? Lei sa che ad esempio io non sono mai stata ascoltata dai Pm delle Indagini??

    Ma le posso dire una cosa?? Ho un altro figlio e finché avrò vita non gli permetterò di mettere piede nel vostro Stato, perché il Vostro Stato se avesse voluto, mi avrebbe facilitata in tutto!!!

    Pensa che San Marino e l’Italia abbiano in qualche modo contribuito al velo che ancora ricopre la sua vicenda? O si sono limitate ad archiviare l’accaduto, ignorandolo?

  • Non lo hanno ignorato a mio avviso….anzi ….ma hanno contribuito entrambi gli Stati a coprirlo, perché approfondirlo avrebbe significato molte cose…forse TROPPE!!

    Cosa chiede oggi, alle istituzioni di San Marino? Qual è la sua speranza per il futuro?

  • Io mi sono rifiutata avendo ben capito, anche di fare opposizione all’archiviazione avvenuta a San Marino, perché la ritengo un’offesa alla mia intelligenza, per cui al Vostro Stato non chiedo più nulla, in quanto la mia speranza è riaffermare ciò che avviene sempre sul Vostro territorio, rientrare grazie ad un Bravo Magistrato con una nuova Inchiesta che faccia riaprire il tutto e faccia giustizia al mio Niki.

    Perchè come disse Arthur Schopenhauer

    Ogni Verità attraversa tre fasi:
    – Prima viene ridicolizzata,
    – Poi incontra una violenta opposizione
    – Infine viene accettata come palese.”

    Io ho perso un figlio che era la mia Vita e posso assicurare ad entrambi gli Stati che non mi fermerò, fino all’ultimo giorno della mia Vita e fino all’ultimo mio respiro, io cercherò la Verità negata!! Io dimostrerò quello che urlo da due anni e mezzo, Niki non si sarebbe MAI suicidato!!!

    Ne riparleremo!!!

    Grazie

    Ornella Gemini (mamma di Niki Aprile Gatti)


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NIKI APRILE GATTI, DAVID ODDONE E L’INTERVISTA

Che cosa sono i regni senza Giustizia,
se non delle vaste imprese brigantesche?
Sant’Agostino

Ricostruendo il blog…..Post del 25 Maggio 2010….

Questa è l’intervista rilasciata al Dottor David Oddone ed uscita domenica 23 Maggio 2010 sul giornale “L’informazione”

Caso Niki gatti. “Voleva parlare e fare
nomi e’ stata questa la sua condanna a
morte”
Parla la madre Ornella Gemini:


Caso Aprile Gatti
“La chiave di lettura sta nell’inchiesta.Io mi aspetto grossi sviluppi
dall’inchiesta‘Premium’, perché c’è dietro l’ombra della mafia”
L’intervista della domenica Ornella Gemini: “Voleva parlare, fare i nomi. E’ stata questa la sua condanna a morte”
“Niki mi parlo’ della rivendita di numeri telecom e wind a tariffazione
maggiorata”
Niki A prile Gatti è stato trovato morto nel giugno del 2008 nel carcere di massima
sicurezza di Sollicciano appena quattro giorni dopo il suo arresto nell’ambito delle truf f e
telef oniche degli 899, inchiesta”Premium”. Niki lavorava e viveva a San Marino. La madre
non getta la spugna e vuole f are luce su un“suicidio” che potrebbe avere risvolti
inquietanti.
Signora Gemini, chi era Niki?
“Niki era un ragazzo pieno di sogni e di aspettative, credeva nelle sue capacità
riconosciute da tutti e adorava la sua famiglia, stravedeva per Il fratellino! Era
all’università a Roma quando è stato avvicinato da un ragazzo che gli ha fatto la
proposta di collaborare con delle aziende di San Marino. Prima a distanza, poi invece si è
trasferito insieme a Lui a San Marino. Niki era un ragazzo solare, sempre pronto alla
battuta, ed era definito un genio dell’informatica. Io sono venuta su a San Marino per
conoscere il titolare e vedere l’azienda: all’apparenza sembrava tutto nella normalità,
bella azienda e lui con la famiglia…
Niki era soddisfatto del suo lavoro e tutto procedeva per il meglio.Faceva siti per le
aziende bellissimi, me li mandava anche on-line per farmeli vedere! Poi un giorno mi parlò
anche dell’acquisto e della rivendita di questi numeri Telecom e Wind a tariffazione
maggiorata, ma nei termini che loro acquistavano dai gestori di telefonia per rivendere a
terzi. Mi disse anche che aveva questi rapporti con i gestori, tanto che un giorno era
andato un dirigente Wind e gli disse ‘sei davvero un ragazzo con grandi potenzialità se
vuoi un giorno andare via di qui, un posto da noi lo troverai sempre!’.
Me lo raccontò con gli occhi che gli brillavano per la soddisfazione. Quindi lui deteneva
anche questi rapporti direttamente con i gestori di telefonia”.
Ieri il nostro giornale ha riportato la notizia del rinvio a giudizio in Italia per chi si è
introdotto nell’appartamento di Niki ……
“Per quanto riguarda i furti, l’Italia non è stata in linea con San Marino. Ed ha rinviato a giudizio chi si è introdotto nell’appartamento di Niki trafugando tutti i suoi effetti personali.
San Marino ha letto le cose in maniera diversa e non mi pronuncio, in quanto credo che l’appartamento completamente ‘ripulito’ ad una madre, nessuno Umanamente lo avrebbe fatto……..”

Cosa non la convince invece della archiviazione, in Italia, della morte di Niki, bollata come suicidio?
“Non mi convince l’estrema volontà di chiudere tutto in fretta… Perché non
approfondire? Tutte le contraddizioni da noi sollevate, sono state bollate come
‘irrilevanti’ dal giudice italiano, che non le ha volute nemmeno approfondire. E’ incredibile. E’ stato considerato irrilevante anche un ‘messaggio anonimo’ dove si diceva:
‘io so molto di più circa l ‘omicidio/ suicidio di Niki ma poi ché sono implicato non posso parlare’.

“Sa cosa ha detto il giudice? Che erano certi che lo scrivente avesse usato mezzi per rendere non facile la sua individuazione! E allora? Il Tribunale non ha i mezzi per indagare? Non riesco a capire come si possa non approfondire una affermazione di questa
gravità”.

Perché qualcuno avrebbe dovuto uccidere o spingere Niki al suidicio?
“Perché Niki voleva parlare. Questa è stata la sua condanna a morte”

E quali nomi avrebbe dovuto fare?
“La chiave di lettura sta nell’inchiesta. Io mi aspetto grossi sviluppi dall’inchiesta‘Premium’, perché c’è dietro l’ombra della mafia, ed io aspetto di sapere di che tipo di ombra si tratti. Non dimentichiamo il tipo di carcere che è Sollicciano e la tipologia di
detenuti che vi si trovano ristretti; le analogie con le altre inchieste Telecom/Fastwebb ed Eutelia. Possono farci intravedere molti scenari. E non dimentichiamo che fra i 18 arrestati (uno in realtà , calabrese, è rimasto sempre latitante a Londra , ndr) Niki è
stato l’unico a non avvalersi della facoltà di non rispondere. Voleva parlare. Di chi e di cosa? E perché sono state fatte sparire tutte le sue cose dall’appartamento sammarinese?

(tutto archiviato dal giudice Battaglino a San Marino, ndr)

E i computer? Che cosa ci potevo trovare, che oggi tutti voi avreste saputo? Perché io avrei
davvero potuto leggere lì dentro le vere cause e chi poteva avere interesse a far tacere Niki per sempre”.
Il ruolo delle compagnie telefoniche è dunque fondamentale…

“Certo, il ruolo delle compagnie telefoniche è fondamentale, proprio per i rapporti che Niki aveva con le stesse. Quali sarebbero stati i nomi che Niki avrebbe fatto ai magistrati? E’ tutto qui il punto”.

Che cosa ha intenzione di fare ora?

“Io con il Comitato Verità e Giustizia Per Niki ed anche alcuni giornalisti non ci siamo fermati un giorno, stiamo facendo ricerche continue ed io ne sono convinta, faremo riaprire tutto, questa volta in qualche altra procura, italiana chiaramente”.
David Oddone

“Odiare i mascalzoni è cosa nobile”
Marco Fabio Quintiliano

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NIKI APRILE GATTI E…IL TEATRO DELL’AQUILA

“Tu non dimenticarmi
Non avevo che te sulla terra
Non lasciarmi diventare gelida
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dammi un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendimi la mano
E salvami……!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
(Jacques Prevert)
Ti Amo
Shalom
Mammapersempre

RIPORTO ARTICOLO DEL 08 GENNAIO 2014 RIPRESO DA PRIMA DA NOI.IT

L’APPALTO CONTESTATO

http://www.primadanoi.it/news/cronaca/546044/L-Aquila–Misteri-e-veleni.html

L’Aquila. Misteri e veleni anche sull’appalto del teatro comunale

Poca trasparenza e comunicazioni tardive alimentano voci e malignità

TEATRO

Teatro comunale de L’Aquila

L’AQUILA. La MBF di Arezzo ha vinto la gara d’appalto di circa 8milioni di euro per il restauro del Teatro Comunale dell’Aquila.
La notizia l’ha pubblica qualche giorno fa il quotidiano aquilano L’Opionione di Beppe Vespa. Nessun comunicato ufficiale è stato diramato invece per anunciare la chiusura di questo ennesimo appalto per la ricostruzione che si attendeva da molto tempo.
Anche sui siti internet istituzionale non vi è traccia dell’aggiudicazione anche se l’apertura delle buste era prevista per alcune settimane fa.
Nel suo durissimo articolo Vespa denuncia le incongruenze di un appalto che «puzza di bruciato lontano un miglio».
Il titolare dell’impresa vincitrice è l’ex patron dell’Arezzo Calcio, Pietro Mancini che in Ati con la Cobar Spa, si sarebbe aggiudicato i lavori di restauro del Teatro Comunale dell’Aquila «con un ribasso d’asta molto consistente», sottolinea L’Editoriale che esprime perplessità e si augura che con l’aggiudicazione dei lavori la città non si sia «imbarcata in un’avventura» senza fine, con L’Aquila «senza Teatro per moltissimi anni».
Le aziende di Mancini, infatti, verserebbero in acque agitate e l’estate scorsa l’ex presidente dell’Arezzo ha presentato in tribunale la richiesta di un “concordato preventivo” per ripianare i debiti accumulati con i creditori per evitare il fallimento. L’operazione è riuscita anche grazie al Ministero dell’Industria che ha disposto un’amministrazione controllata per la durata di 5 anni.
Sono sei le aziende, ricostruisce, invece, il quotidiano La Nazione, che sono confluite nell’amministrazione straordinaria: la Ciet Impianti, la Neweco Tte, la Sicurt, la Mancini Re, la Mancini Group e la Cometi. Il patron Mancini non potrà gestire più nulla, gli hanno tolto tutto, compreso l’ingente patrimonio immobiliare edilizio rimastogli.
«La MBF Spa si è salvata sol perché (con una evidente sveltina) la Presidenza della stessa è passata nelle mani di Lamberto Favilli, ex consigliere delegato della MBF Edilizia Spa gruppo Mancini», sottolinea Vespa.

SUL SITO DEL MIBAC NESSUNA NOTIZIA SULL AGGIUDICAZIONE
Ma sull’appalto de L’Aquila non si sa molto di più. Sul sito del ministero dei Beni architettonici, ad esempio, che è stazione appaltante dove sono stati pubblicati tutti i documenti relativi a questo appalto, non vi è alcuna informazione sulla aggiudicazione comunicata dal quotidiano di Vespa. L’ultima notizia sull’argomento, sul portale ufficiale, risale alla fine di settembre scorso ed era l’annuncio dell’avvio della procedura aperta per l’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori (per un totale di 10 milioni di euro) di restauro e adeguamento funzionale del teatro, poi nulla più. Ci sono le schede tecniche, i moduli e le Faq per rispondere ad eventuali dubbi dei partecipanti ma nessuna notizia viene data sull’aggiudicazione. La gara, si dice, si concluderà il 30 settembre.
Si spiega che i lavori dovranno durare 870 giorni naturali e consecutivi di cui 60 per la progettazione esecutiva e 810 per l’esecuzione dei lavori.

SUL SITO DELLA MBF
Notizie, pochissime notizie, appaiono però sul sito della società Mbf: una foto del teatro comunale aquilano campeggia nel portale dell’azienda di Mancini così come riferimento all’appalto ci sono anche in qualche altra pagina e precisamente alla voce ‘ricostruzione post sisma’.
Qui si legge che la società si è aggiudicata i lavori di consolidamento e restauro del Teatro Comunale dell’Aquila per 865 mila euro, cifra ben distante dai 10 milioni del bando appena aggiudicato. Già perché non si tratta dell’appalto di oggi ma di una gara senza appalto, affidata dall’allora vice commissario per la ricostruzione dei Beni Culturali, Luciano Marchetti.
Dopo il sisma, infatti, il teatro fu dichiarato inagibile: venne avviato un rilievo dell’edificio e del danno sulla cui base fu redatto un progetto definitivo per il consolidamento e restauro delle strutture danneggiate, completato nel 2011. Successivamente con appalto integrato furono aggiudicati i relativi lavori che ora sono sostanzialmente completati.
Il progetto di consolidamento strutturale aveva lo scopo di ricostituire l’integrità strutturale dell’edificio, compreso l’intervento di ripristino delle coperture, senza peraltro prevedere interventi di completamento delle parti edilizie generali o di restauro delle finiture, tali da rendere possibile la riapertura al pubblico dell’edificio.
«Purtroppo le prolungate condizioni di inagibilità dell’edificio, permanenti dal 2009», si legge nella relazione tecnica, «hanno contribuito ad accrescere la complessiva vetustà di tutti gli impianti non più attivi né soggetti a manutenzione ordinaria, e l’ammaloramento di molte finiture ed elementi di arredo (es. poltrone di sala)».
Da qui la necessità della nuova gara che sarebbe stata vinta dalla stessa ditta che aveva già operato i lavori inziali.

I LAVORI
Con i lavori bisognerà mantenere le caratteristiche di classificazione del Teatro di Tradizione ovvero non perdere posti a sedere (almeno 500),realizzare una buca d’orchestra, migliorare la risposta acustica, agevolare la rimozione delle poltrone di sala per l’allestimento di spettacoli “ascena centrale”, adeguare gli spazi della produzione teatrale (laboratori, camerini e uffici); individuare spazi per deposito scene; . realizzare un bar nel foyer del piano terra e consentirne un possibile utilizzo come caffè letterario, installare un nuovo impianto di riscaldamento, adeguare tutti gli impianti elettrici, e cablare tutti i copi illuminanti della sala teatrale e del foyer , migliorarel’accessibilità a disabili motori, con accesso agevolato, nuovi ascensori e servizi idonei.

TUTTO OK?
La città dunque potrebbe entro tre anni avere nuovamente il suo teatro a meno che non ci siano intoppi, come pure paventato da Vespa nell’articolo de L’Editoriale. Mancini, d’altro canto non è nuovo a sorprese come il fallimento mancato o l’arresto nel 2008 nell’ambito operazione “Premium”.
Si tratta dell’inchiesta sulle truffe telefoniche che andò a coinvolgere anche vere attività di riciclaggio; e andava ad intrecciarsi con altre indagini, in cui entravano in gioco mafiosi, broker internazionali, business telefonici, riciclaggio.
Mancini era il proprietario dell’azienda Flynet (concessionaria di servizi telefonici). L’inchiesta portata avanti dalla polizia aveva portato alla luce un sistema macchinoso di scatole cinesi. Molti utenti ricevettero bollette telefoniche esose per aver chiamato numeri a pagamento, i famosi 899, 166.
Tra le 18 persone coinvolte, c’era anche il dipendente della Oscorp, Niki Aprile Gatti , che fu l’unico a dichiarare di non volersi avvalere della facoltà di non rispondere. Dopo quattro giorni viene trovato morto (si è sempre parlato di suicidio) nel carcere di Sollicciano. La madre Ornella Gemini sta portando avanti una battaglia per sapere la verita’ sulla morte del figlio Niki. 

 


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