“Sai cosa accade quando ti spezzano in due l’anima? Senti il cuore fermarsi insieme ad un assordante rumore di mute lacrime che scendono fino a toglierti il respiro. Poi … ? Poi senti il dolore trafiggerti come una lama sottile mentre i frammenti della tua anima cadono a terra e…. nulla sarà uguale a prima.”
Silvana Stremiz
“Una lacrima versata per amore
è più profonda del grande oceano
e travolge l’anima come le rapide
del violento Tigri.”
Omar Khajjam
Ecco accade proprio come dice Silvana Stremiz, solo…..di più….. pensate dove possa arrivare la vostra vostra immaginazione di dolore e superatela…e ancora …e ancora…..di piu’…non potete arrivarci con tutto lo sforzo possibile, ed è un bene, diversamente non riuscireste piu’ a vivere un attimo di serenità.
E così si è costretti a porsi in una posizione del tutto diversa da quella avuta fino a quel momento di fronte all’esistenza. Dimentichi tutto di fronte a quel dolore , ripeto sempre che è un pò come avere un cervello pieno di dati, come un computer, e resettare tutto in un attimo. Da quel momento in poi tutto verte verso la ricerca del “perchè” di tutto quel dolore.
La vita non è piu’ tale, è una sopravvivenza, e la fa allontanare dalle cose futili, che prima venivano considerate importanti, non lasciando spazio ad altro che non fosse piu’ costruttivo.
Dimenticando tutto alla ricerca del perchè di quella enorme massa insostenibile di dolore…a poco a poco si trova una strada che conduce ad avere una sopravvivenza diversa, ci si immerge in una realtà parallela lontana da schemi e cristallizzazioni che impediscono di vedere l’essenza.Tutto diventa più chiaro e ci si rende conto, che niente è veramente perduto, Niente e Nessuno. Non chiudiamoci con il Dolore ma apriamoci all’Amore perchè quando attraverseremo il ponte, non risponderemo di quanto abbiamo edificato, ma di quanto Amore siamo riusciti a dare….
Un atto d’Amore grande sarebbe dire la Verità sulla morte di Niki e da me troverete sempre una porta aperta …sono qui ad ascoltare una Verità anelata da 7 lunghissimi, interminabili anni.
“Ci sono silenzi che attendono
l’arrivo di una spiegazione,
per poter spegnere il tormento
di quei perché senza senso.”
(S. Stremiz)
SONO USCITI DIVERSI ARTICOLI PER RICORDARE IL MIO NIKI….UNO E’ QUESTO
In ricordo di Niki Aprile Gatti morto il 24 giugno 2008 nel carcere di Sollicciano
Oggi ricorre il settimo anniversario della morte di Niki Aprile Gatti. Alle 13.25 del 24 giugno 2008 con una telefonata fatta dal carcere di Sollicciano, la mamma di Niki apprende che suo figlio si era suicidato, impiccato nel bagno della sua cella. Una versione che non ha mai convinto la madre che ancora oggi continua a chiedere verità e giustizia per suo figlio
I Fatti:
Niki è un ragazzo di 26 anni, esperto di informatica che lavora presso una società di cui è anche socio minoritario. La mattina del 19 giugno Niki va a colloquio dall’avvocato e quando esce viene arrestato con l’accusa di “frode informatica”. Ricordiamoci questa accusa perché sarà importante nel prosieguo. Viene tradotto in custodia cautelare nel supercarcere di Sollicciano mentre altri arrestati verranno portati nel carcere di Rimini, che sarebbe la sede più naturale. Mamma Ornella contatta l’avvocato aziendale, che le dice che Niki è in isolamento per qualche giorno quindi è inutile cercare di contattarlo.
Inizia anche una serie di telefonate e pressioni varie per convincere la signora Ornella a cambiare avvocato, ma lei insiste. Vuole l’avvocato Marcolini che, essendo il legale aziendale, conosce meglio di ogni altro le vicende societarie. Il 20 giugno però, alle 20,58 viene spedito a Niki un telegramma: devi nominare l’avvocato X. Il telegramma viene spedito dalla casa di Niki stesso, che in teoria doveva essere sotto sequestro. Niki non sa che la madre è contraria e di fronte ad un invito così perentorio Niki esegue.
Il giorno dell’udienza, il 23 giugno, Ornella viene a sapere che suo figlio ha cambiato avvocato. La signora torna a casa senza aver potuto vedere suo figlio.
Il 24 giugno alle ore 13,15 arriva una telefonata sul cellulare della signora: “E’ il carcere di Sollicciano, suo figlio si è suicidato.”
Sette anni dopo durante l’udienza preliminare emerge che la Procura di Firenze non aveva competenza sul caso. E quindi non avrebbe potuto nemmeno ordinare l’arresto di Niki Aprile Gatti. Spettava alla procura di Arezzo occuparsi della presunta associazione a delinquere finalizzata alle truffe telematiche con i numeri 899. E non a quella di Firenze. L’accusa era per tutti di frode informatica, ma mentre tutti gli arrestati furono trasferiti nel carcere di Rimini, solo il giovane avezzanese, che da subito decise di non avvalersi della facoltà di non rispondere, fu portato a Sollicciano. La prima opposizione fatta dalla famiglia all’archiviazione della morte per suicidio è sparita misteriosamente nei meandri della Procura. Sono spariti anche i computer nell’appartamento di Niki a San Marino, perché tra l’altro non furono mai sequestrati dalla Procura di Firenze. Cosa vuole dire dal punto di vista processuale? Che si azzera tutto e lo si fa quando ormai la prescrizione è vicina. Un nuovo dolore e ancora più rabbia – se questo è possibile- per la madre di Niki, Ornella Gemini che non si è mai arresa alla tesi per cui Niki si sarebbe tolto la vita da solo. «Hanno azzerato tutto? Che azzerassero allora anche le archiviazioni per suicidio. Cosa devo pensare? Che ho perso un figlio per errore? Sono pronta ad azzerare tutto, che mi facciano tornare a casa mio figlio, una casa in cui dal 24 giugno 2008 non si vive più».
Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione
e ogni gesto che dalla gente comune e sobria
viene considerato pazzo
coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza
che non è stata colta dagli uomini.
(Alda Merini)
Guardate questo video fino in fondo…..
Niki ….Amore mio ….♥
“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci “
Ti Amo Mammapersempre
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