“Dove c’è molta luce, l’ombra è più nera. “ (Johann Wolfgang von Goethe)
Tesoro, Ho bisogno di silenzio, mi rendo conto sempre di piu’ che a volte anche il il suono della mia stessa voce mi provoca un assordante rumore non parole ma solo fastidioso rumore
che mi distrae dal pensare, dal pensarti…. Ho bisogno di silenzio. Ho solo bisogno di silenzio ho parlato tanto, troppo….se solo avessero voluto ascoltare….. Bisogna ora raccogliere ….raccogliere tutto, per andare avanti con una nuova consapevolezza e con piu’ forza. A troppe domande questo stato non ha voluto e non vuole rispondere…..mi sono domandata molte volte “cosa stimola??”
“C’è un limite entro il quale la pazienza cessa di essere virtu’………” e poi??? cosa succede poi??????
Sempre in attesa della più che tardiva Giustizia per il mio Niki…….
FACCIAMO LUCE!!!!!…L’OMBRA SARA’ SUBITO EVIDENTE!!!
“La visione si era dissolta, ma (…) era riuscita a tenere con sé un pezzo dell’anima… che avrebbe per sempre fatto parte di lei,
una seconda spina dorsale per mantenerla forte negli anni a venire, un secondo cuore che avrebbe battuto nel suo petto.” (Robin Maxwell, “Il Diario Segreto di Anna Bolena”) Te la dedico Amore Mio
Mammapersempre
Questa fiaba l’ho trovata e modificata per Te…per Noi…per tutti quelli che ti amano
“….questo lunghissimo minuto, fedele, E’ quanto il cielo consente….” Ti Amo Shalom Mammapersempre
Sto leggendo il libro di Cristiano Scardella “Fuori dalla gabbia” su suo fratello Aldo e ad ogni pagina ho le fitte al cuore…..leggete questo stralcio ….e’ Cristiano che parla con Aldo in carcere……come si può avere paura della Giustizia???? Si può ….si può ……NOI lo sappiamo
…La storia di Aldo Scardella …..guardate questo documentario realizzato da Paolo Carboni e nato da una idea del fratello Cristiano…
PARTE PRIMA
PARTE SECONDA
PARTE TERZA
PARTE QUARTA
PARTE QUINTA
…..E se credete ora che tutto sia come prima perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina, convinti di allontanare la paura di cambiare verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti, per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti..
“Ho incontrato un bambino cieco… …Mi ha chiesto com’era il sole e gliel’ho descritto. .. Mi ha chiesto com’era il Mare e gliel’ho descritto. Mi ha chiesto com’era il Mondo e piangendo gliel’ho inventato……”
Oggi non so come iniziare questo post, resto basita e senza parole di fronte a tutto quello che “accade” e “non accade” intorno a noi…..
Quando in una società, la crudeltà viene in qualche modo “normalizzata” chi ne fa le spese è la compassione. Ed è a questo processo, secondo me, che stiamo assistendo oggi quando, di fronte a certe notizie o a certe visioni, il disgusto e la compassione lasciano progressivamente il posto all’accettazione o alla rassegnazione….
Quello che secondo me “non è accaduto”
…il lasciar cadere nella “normalità” un fatto gravissimo come quello di credere, per ben 5 anni, che una persona fosse morta al posto di un’altra all’interno di una Istituzione dello Stato come un carcere (con atti parlamentari che riportano il nome), è una cosa preoccupante a mio avviso ….ma a quanto pare solo per me….
“non è accaduto” che tutti ne parlassero…
“non è accaduto” che ci si ponesse il “perchè” e il “come è potuto succedere??” …..
“non è accaduto” che l’On.Andrea Orlando rispondesse all’Interrogazione Parlamentare sul mio Niki……..
La sfida oggi è il rafforzamento del processo di partecipazione attivo, da cui dipenderà il perseguimento della Giustizia.
Soltanto una democrazia “illuminata” può realizzare la Giustizia….
E allora proviamo a vedere cosa “è accaduto” a questa nostra …democrazia “illuminata”…..
Ricordate Claudio Scajola quello dell’appartamento di fronte al Collosseo…”a sua insaputa”????? Sempre a sua insaputa è stato arrestato…
Sette ore di interrogatorio. Interminabili se passate in una auletta del carcere romano di Regina Coeli a difendersi dal sospetto pesantissimo di aver agevolato la ‘ndrangheta. Sette ore di tormento per chi come Claudio Scajola è stato ministro dell’Interno. Giuseppe Lombardo, pm della procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria e Francesco Curcio, sostituto della Dna, hanno puntato buona parte delle loro domande sulla ricostruzione della rete di protezione costruita attorno ad Amedeo Matacena, con l’obiettivo di definire il ruolo svolto dai protagonisti mafiosi.
Scajola, stando alla ricostruzione dell’interrogatorio secretato dai magistrati, avrebbe respinto ogni accusa su questo aspetto, facendo però ammissioni considerate utilissime dagli inquirenti sul resto. In particolare sugli interventi presso le autorità libanesi e sul leader dei cristiano-maroniti Gemayel per far spostare Amedeo Matacena a Beirut. Altri punti approfonditi sono relativi al reticolo di società che ruotavano intorno all’ex parlamentare calabrese di Forza Italia condannato a cinque anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
ARRESTO CLAUDIO SCAJOLA
Curcio e Lombardo hanno anche chiesto all’ex potente berlusconiano di chiarire i contorni di una telefonata fatta a proposito delle elezioni europee. Quei riferimenti ad un incontro con Gianni Letta e Fedele Confalonieri, Scajola li avrebbe minacciati, scrivono i magistrati. “Se non si risolve il problema faccio scoppiare un casino indimenticabile. Non ho bisogno di persone che mi raccomandano, ho bisogno di sapere se mi rispettano altrimenti è guerra aperta”.
Delusione politica o altro? Per la procura di Reggio Calabria, “Scajola ritenendo di non essere considerato dal suo partito, minaccia di far scoppiare un casino sulla scorta dei fatti di cui è a conoscenza”. Forse conservati nei famosi dossier e fascicoli sequestrati nelle residenze dell’ex ministro e della sua segretaria, nei quali Scajola annotava notizie su personaggi della politica e del mondo imprenditoriale. Nessun commento dei magistrati alla fine dell’interrogatorio, solo la certezza che il lavoro continua. Si scava nel pozzo senza fine dell’inchiesta Breakfast .
Un filone porta anche alla cosca Tegano e agli interessi della ‘ndrangheta nel settore del poker online. Nelle carte della Dia, infatti, spunta il nome di una società, la Larabet srl dietro la quale si nasconderebbe un “sistema di reinvestimento di capitali illecitamente accumulati mediante il sostegno di operatori nel settore delle scommesse e dei giochi on line”……
Una maglietta nera con una scritta gialla. Proprio come quella indossata all’Olimpico da Genny a’ Carogna, ma con una differenza: il nome di Speziale sarà sostituito da quello di Scajola.
SE ESISTONO CERTE PERSONE E’ PERCHE’ NE ESISTONO CERTE ALTRE…
…….E NON FINISCE….QUI …LA NOSTRA DEMOCRAZIA ILLUMINATA….
Appalti Expo, a Milano una “nuova Tangentopoli”
8 maggio 2014 – Blitz alle prime luci dell’alba da parte delle Guardia di finanza. Un terremoto giudiziario si è abbattuto su Expo 2015, facendo ripiomare Milano ai tempi di ‘Mani pulite’. Una storia di tangenti e appalti truccati sui lavori legati all’Esposizione e’ finita nel mirino della Procura di Milano con un’inchiesta sfociata nell’arresto di sette persone. Nel corso della retata, Angelo Paris, manager di Infrastrutture Lombarde, e Primo Greganti, già coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite, sono stati arrestati assieme ad altre 5 personenell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano che vede al centro episodi di turbativa d’asta e corruzione legati all’Expo.
Perquisizione degli agenti della Direzione investigativa antimafia nella sede della societa’ Expo in via Rovello a Milano. La perquisizione e’ avvenuta nel pomeriggio, nel giorno dell’arresto di sette persone
accusate di turbativa d’asta e corruzione nell’ambito di appalti, alcuni dei quali legati all’esposizione (tra cui il manager Angelo Paris). A quanto si apprende, gli agenti non avrebbero portato via nulla dagli uffici.
ARRESTI E ACCUSE – Il Centro Operativo Dia di Milano con il supporto di personale della Guardia di Finanza ha eseguito una serie di misure di custodia cautelare, oltre a circa 90 perquisizioni presso abitazioni, uffici e sedi aziendali in numerose città del territorio nazionale. L’operazione costituisce lo sviluppo dell’indagine che nel mese di marzo dello scorso anno aveva portato all’arresto di 7 persone per reati di corruzione ed altronel settore delle forniture sanitarie, ed attività convergenti della citata Sezione di P.G. L’ipotesi di reato contestata è quella di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, alla turbativa d’asta, alla rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio ed al traffico di influenze nell’ambito di appalti pubblici.
Secondo l’accusa, l’organizzazione, al cui vertice ci sarebbero stati alcuni protagonisti della stagione di Mani Pulite come Frigerio, Greganti e Grillo, avrebbe condizionato diversi appalti relativi in particolare alla Sanità lombarda (come la gara da circa 350 milioni di euro per la Città della Salute) ma anche quelli dell’Esposizione universale (come la realizzazione dell’area parcheggi e i padiglioni di alcuni Stati partecipanti).
I DESTINATARI DELLE MISURE: I destinatari degli ordini di arresto sono Gianstefano Frigerio, 74 anni, nato a Cernusco sul Naviglio (già parlamentare ora Presidente del centro culturale “Tommaso Moro” e collaboratore dell’ufficio politico del PPE a Bruxelles); Sergio Cattozzo, 67 anni di Ceregnano (RO) (già segretario regionale UDC della Liguria); Luigi Grillo, 71 anni di Carrara (MS) (già Senatore della Repubblica); Primo Greganti, 70 anni di Jesi (AN) (faccendiere); Enrico Maltauro, 58 anni di Vicenza (Amministratore delegato della Giuseppe MALTAURO Spa di Vicenza); Angelo Paris, 47 anni di Seregno (MI) (Direttore generale divisione costruzioni e demolizioni di EXPO 2015 Spa); Antonio Giulio Rognoni, 53 anni di Milano (già amministratore delegato di Infrastrutture Lombarde, attualmente agli arresti domiciliari per altra vicenda giudiziaria). …….
Mi sembra impossibile leggendo queste notizie restare impassibili…..ci sono imprenditori che si suicidano perchè non riescono a lavorare….questi sistemi di corruzione ammazzano l’economia reale, quella vera …..Le regole e le norme collettive sono necessarie per una cooperazione collettiva e qui in Italia invece non esiste piu’ niente….
Dobbiamo ripensare e ricostruire quella diga che aiuta ad arginare questa arroganza, questa barbarie ……
…La mia voce va in cerca di quanto i miei occhi non riescono a raggiungere……..
Auguri alle mamme che oggi hanno tutte le sedie occupate…..e auguri sussurrati a chi invece le “deve” vedere vuote…..
Auguri alle mamme divise fra il cielo e la terra….Auguri alle mamme che hanno avuto figli meravigliosi e che oggi anche loro avrebbero voluto abbracciarle, ma sono impossibilitati…nessuno mai mi convincerà del contrario….la sofferenza è di entrambi i mondi….Niki vorrebbe essere qui tanto quanto lo desidero io. L’unico aspetto davvero insormontabile per una mamma è la morte …quindi mamme qualunque problema voi riteniate di avere con i vostri figli….vedetelo nella giusta luce:è risolvibile!
Mi corre un pensiero anche alla mamma di Riccardo Magherini….alla sua prima festa della mamma da “amputata”….. ecco come ha perso un FIGLIO….
«Visti arrivare i carabinieri, e subito dopo che questi erano usciti dalle auto, il ragazzo si è buttato in ginocchio rivolto verso i militari dicendo loro “era uno scherzo” “scusate”, “non mi fermate”, ripetendo più volte questa frase sempre con tono concitato. Io mi sono accorto che il ragazzo era in qualche modo ’alterato’, se non altro per il tono della voce e per il comportamento che stava tenendo». E’ da poco passata l’1 della notte tra il 2 e il 3 marzo scorso a Borgo San Frediano, a Firenze. Dalle finestre dei palazzi, ma anche dalla strada, molte persone assistono a quelli che sono gli ultimi momenti di vita di Riccardo Magherini, il quarantenne, ex calciatore della Fiorentina morto dopo essere stato fermato dai carabinieri. Decine di testimonianze raccolte dall’avvocato Luca Bissori, legale della famiglia Magherini in seguito sostituito dall’avvocato Fabio Anselmo, che ora entrano nell’inchiesta della procura fiorentina e che descrivono il comportamento dei militari. «Riccardo risulta essere stato immobilizzato con un uso della forza non previsto nelle tecniche delle forze dell’ordine» è scritto nella denuncia presentata al tribunale di Firenze da Guido e Andrea Magherini, il padre e il fratello dell’ex calciatore.
ella notte Magherini si trovava in un forte stato confusionale. Dopo aver passato la serata con alcuni amici, aveva girato per le strade del quartiere urlando frasi sconnesse. Racconta un testimone: «Gridava frasi del tipo: “Mi vogliono ammazzare!” “Chiamate la polizia” “Sono un bravo ragazzo, sono un padre di famiglia”». E’ agitato, ma non pericoloso, come concordano tutti i racconti. Quando arrivano, prima un pattuglia poi un’altra, i carabinieri cercano di immobilizzarlo. Magherini si agita, non vuole essere fermato. «Dopo pochi minuti — prosegue il testimone — i carabinieri sono riusciti a metterlo in ginocchio: uno di loro lo teneva per il collo, un altro gli aveva preso le mani tenendole dietro la schiena». L’ex calciatore si agita, muove le braccia non per colpire i militari, ma solo per liberarsi da quella stretta e riuscire ad andare via. In questi momenti colpisce al volto un carabiniere con una manetta. Poi viene bloccato. «In questo momento lo hanno immobilizzato — prosegue sempre il testimone -, mentre uno dei carabinieri continuava a tenerlo alla testa, credo già in quel momento ponendogli un ginocchio sul collo».
L’operazione potrebbe finire qui, con Magherini ormai reso innocuo e steso a terra. E invece, stando al racconto dei testimoni, non è così. «Ho visto che un carabiniere con i capelli rasati dava alla persona fermata almeno 5 o 6 calci, colpendolo con il piede destro all’altezza dell’addome. Non saprei dire quanta violenza o energia ci fosse in questi colpi, di cui però ho avvertito il rumore», prosegue il teste. Un altro testimone specifica: «I calci non mi hanno colpito per la loro violenza ma più per la loro evidente inutilità (perché il ragazzo era immobilizzato) ma perché era calci a “bulletto”, “vendicativi”, cioè dati come chi pensa “ti ho messo a terra”. Sicuramente si è trattato di calci del tutto inutili».
Così come inutile è il trattamento a cui Magherini viene sottoposto una volta a terra: «Gli erano praticamente sopra tutti e quattro i carabinieri, in queste posizioni: uno gli stava sulle gambe, premendogli con i piedi sopra le gambe all’altezza tra il polpaccio e il resto del ginocchio; due gli stavano sulla schiena, e lo tenevano fermo a terra premendogli le ginocchia e le mani sopra la schiena e tenendogli ferme le braccia: il quarto, il più anziano, gli teneva la testa premuta contro l’asfalto, probabilmente sempre di lato… e con il ginocchio sul collo. Questa posizione è durata abbastanza, a me è sembrata un’eternità… praticamente fino all’arrivo dell’ambulanza».
Il modo in cui i carabinieri agiscono suscita la reazione di numerose persone. C’é che grida dalla finestra di smetterla e di chiamare un’ambulanza, chi chiede che Magherini non venga più preso a calci: «Avendo visti i calci, gli ho gridato “piano, dovete fare piano” ed anche altre persone hanno gridato cose simili», racconta un altro testimone. Una reazione a cui, proseguono le testimonianze, un carabiniere reagiscee rispondendo «fatevi i cazzi vostri» prima che «il più anziano» ordinasse di «prendere i documenti» a chi protestava.
Nella denuncia presentata in tribunale, la famiglia chiede ora che i carabinieri vengano indagati per omicidio preterintenzionale, mentre chi ha prestato i soccorsi per omicidio colposo. «Emergono ancora — commenta invece il senatore pd Luigi Manconi, che sul caso Magherini ha chiesto l’intervento del ministro della Giustizia — la pericolosità dei metodi con cui si attuano i fermi di polizia e il ricorso a una a modalità di controllo della persona che può portare, come già spesso accaduto, alla morte del fermato, provocandone l’asfissia».
…la schiera di Mamme urlanti….si ingrandisce sempre di piu’…..BASTA!!!
E le persone non dovrebbero essere “testimoni”…ma rispolverare l’Umanità…..scendere dalle finestre e “salvare” i propri simili…..quei filmini….a Riccardo e alla mamma non serviranno piu’ a niente…niente servirà piu’ a niente…..morte=fine.
La Mia Lettera al Mondo
“Questa è la mia lettera al Mondo
Che non scrisse mai a Me.
Futili i venti
…per un Cuore in porto.
Morire
richiede appena un breve momento.
Sono Vivo perchè
non sono in una stanza.
Sono Vivo perchè
non possiedo una casa
intitolata a me solo,
esclusiva
E inadatta a chiunque altro
E contrassegnata dal mio nome
Cosicchè i Visitatori possano sapere
Quale Porta sia la mia
e non si sbagliano.
Non mi prenderanno mai piu’!
Invochino prigioni, implorino fucili,lacci
…..
Insignificanti ora per me.
Le manette sbiadiscono
per chi è libero dentro.
Avessero potuto spiare
E vedere il mio Cervello andarsene in giro..
Era come se avessero confinato un Uccello
A tradimento in un recinto…
A lui basta volerlo e con la facilità di una Stella
dà un’occhiata alla Prigione
E ride, lo stesso facevo io…
Com’è bello essere Vivo!