Rivoglio
Quel brivido intenso
che toglieva il fiato.
Mi lasciava senza respiro
per farmi respirare più forte.
Quella emozione pazzesca
che mi fermava il cuore.
Fino a non sentirlo più,
poi sentirlo ancor più forte.
Rivoglio… Te
Rivoglio…. Noi.
Silvana Stremiz
Credo nella vita oltre la morte, credo che l’abito che indossiamo e chiamiamo vita, non è altro che un momento dell’ esistenza della nostra anima eterna, che vive prima, durante e dopo il nostro passaggio terreno.
Non siamo stati creati solo per essere felici, la Felicità è parte della ricompensa per il lavoro fatto, per il progresso e l’aiuto reso agli altri che spesso è il risultato della comprensione.
La forza che governa tutto è l’Amore, gli affetti legano le persone insieme, e se l’Amore tra due individui è forte e autentico, allora tali persone rimarranno in intima sintonia e felicità insieme, anche dopo la morte.
Mi chiederete: allora perchè piangi??
Il dolore è sempre legato alla subitaneità di una rottura, al superamento di un limite al di là del quale il sistema psichico è sovvertito…
Il mio “Io” angosciato ha già fatto esperienza del dolore e sa che più si ama più si soffre, la sofferenza è la reazione al trauma, la perdita è una rottura non fuori, bensì dentro di noi.
Vivo il dolore della separazione, per questo piango…ma lungi da me il voler cristallizzare tutto intorno al “morto”, nessuno è morto, sono tutti vivi e non ci hanno lasciato in eredità il lutto, ma le cose belle che avrebbero voluto fare e non ne hanno avuto il tempo! Il lutto non deve essere patologico.
“Quando tutto questo sarà passato, scriveremo post per raccontarlo” ci dicevamo io e Jolanda, poi subito cambiavamo discorso, perchè non volevamo approfondire il significato di “quando tutto sarà passato”, non c’erano vie di mezzo: la vita o la morte…
Con la morte di mia sorella ho perso la seconda persona più importante della mia vita.
La mia anima ha subito la seconda violenta scossa…cerco di non annegare nel Dolore, devo portare avanti la loro memoria, lo faremo insieme.
Anche scrivere su questo blog è un modo per rimettere ordine dentro di me.
Avevamo deciso di scriverlo Jolanda,ricordi? Scrivere con quanta poca empatia vengano trattate le persone con gravi malattie in “alcuni” (non in tutti) ospedali, di come si ignorano le telefonate dei pazienti e dei loro familiari, di come si lascino fare anticamera per ore (i parenti) e poi non si ricevono, impossibile pensate? No invece, è quello che accade. Per i medici sono solo numeri, ma per noi, per noi sono Unici!!
Come loro e i loro familiari vengano lasciati soli con diagnosi senza speranza. Come spesso vengano pronunciate prognosi di morte senza pietà, senza che siano state provate con la dovuta scrupolosità, come se fossero giuste a priori.
Ognuno dei malati andrebbe trattato con la massima cura, perchè loro stanno combattendo la battaglia delle battaglie, quella per la Vita!
Jolanda era una combattente e non ha mai ceduto alla disperazione, nonostante ci avessero detto che non c’erano speranze, abbiamo continuato a cercarne altre, da Milano (Centro tumori Europeo) a Pavia con le nuove tecnologie del sincrotone , cercavamo di individuare anche una labile possibilità…ma niente.
Abbiamo lottato sempre con la speranza nel cuore fino all’ultimo giorno, facevamo continuamente progetti, lei sempre con il suo sorriso!
Un giorno mi prese la mano e mi disse:”Ascolta, se le cose non dovessero andar bene, vorrei che tu…”
La interruppi subito:” non voglio parlare di questo con te, andrà tutto bene, allora non mi credi??”
Tacque. Era la prima volta che cercava di parlare con me della sua morte.
Il solo pensiero di perderla mi paralizzava al punto da non riuscirne a parlare.
Fu un momento, subito dopo stavamo progettando una crociera tutte e tre le sorelle a settembre,le avevo portato i cataloghi dall’agenzia per farla sognare…e invece settembre è passato fra lacrime e insonnia senza di lei!
Ma voglio immaginarvi così sempre accanto a me…
il mio Niki mentre mi mandava un bacio
Jolis mentre mi rimproverava che facevo sempre foto….